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- IL SIGNORE DEGLI ANELLI _ ROHAN -

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Messaggio  ChiArA_25 Ven Dic 23, 2011 1:53 am

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Theoden Ednew

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« [...] egli gridò con voce tonante, più limpida di ogni altra voce mortale udita sino a quel giorno:
Avanti, avanti, Cavalieri di Thèoden!
Gesta Crudeli vi attendono: fuoco e stragi!
Saran scosse le lance, frantumati gli scudi,
e rosso il giorno prima dell'alba!
Cavalcate, cavalcate! Cavalcate verso Gondor! »
(J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Il ritorno del Re, libro II cap. 5)


Théoden Ednew è un personaggio dell'universo immaginario fantasy creato da J.R.R. Tolkien. È il diciassettesimo Re di Rohan, e durante il suo regno si svolge la storia de Il Signore degli Anelli. Figlio di Thengel Re di Rohan e di Morwen di Lossarnach (una regione di Gondor). La sua spada era Herugrim.

Nei libri
Per lungo tempo fu ingannato dal suo consigliere Grima Vermilinguo, che lavorava al soldo di Saruman il Bianco. Durante una delle prime battaglie ai guadi dell'Isen, muore il figlio Theodred, suo unico erede; a causa di questo, l'eredità legittima del trono di Rohan passa al nipote, il figlio di sua sorella, Éomer. I cattivi consigli di Grima Il Vermilinguo avevano incupito e reso debole Théoden, che si riprese solo grazie all'intervento di Gandalf, che smascherò la malafede di Vermilinguo e lo rivela per quello che è: uno strisciante servitore di Saruman. Dopo l'aiuto dello stregone, il Re fu soprannominato Ednew, che vuol dire "rinato". Seguendo i consigli di Gandalf, Théoden decide di affrontare le forze di Saruman, rifugiandosi nel Fosso di Helm, dove viene assediato. La vittoria arride alle forze di Rohan soprattutto grazie all'intervento di Gandalf che, abbandonati gli assediati alla vigilia della battaglia, informa gli Ent e li convince a mandare un esercito di Ucorni. Inoltre riesce a recuperare un buon numero di soldati che si erano dispersi portandoli al Fosso. Al seguito della vittoria Théoden si reca ad Isengard, dove assiste alla cancellazione del potere di Saruman, il cui bastone, simbolo del suo potere, viene spezzato da Gandalf, il nuovo Stregone Bianco. Dopo una prima fase di sospetto e cautela nei confronti di Aragorn, il re decide di aiutarlo nella guerra contro Sauron, portando le proprie forze a cavallo, chiamate Éored, in soccorso dell'assediata Gondor. La fine di Théoden è gloriosa; nel mezzo della battaglia per liberare la città di Minas Tirith assediata dalle forze di Sauron, la sua cavalcata è vincente. Dopo aver abbattuto il simbolo del popolo malvagio dei Sudroni, asserviti all'Oscuro Signore, il suo cavallo, Nevecrino, viene colpito dalla bestia alata del capo dei Nazgûl e ucciso. Théoden rimane schiacciato dal peso del cavallo e muore, lasciando il nipote Éomer nuovo Re di Rohan. Ai suoi funerali, svoltisi dopo la vittoria finale su Sauron parteciperanno tutte le grandi personalità della Terra di Mezzo.

Adattamenti
Nei film di Peter Jackson, Théoden è interpretato dall'attore Bernard Hill; appare nel secondo e terzo della trilogia.


Eomer

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« Uno dei cavalieri si fece avanti, un uomo alto più degli altri; dal suo elmo spioveva a guisa di criniera una bianca coda di cavallo.» (J.R.R. Tolkien, Le due Torri.)

Éomer Eadig è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Fu il diciottesimo Re di Rohan, e venne soprannominato "Eadig", che significa "il Benedetto", perché durante il suo regno Rohan si riprese dalle ferite della guerra contro Sauron e divenne nuovamente ricca e prospera. La sua spada è Gúthwinë, mentre il suo cavallo è Firefoot.

Biografia del personaggio
Figlio di Éomund e nipote di Théoden, re di Rohan, in quanto sua madre è la sorella di questi; insieme alla sorella Éowyn resta orfano di entrambi i genitori e passa sotto la tutela dello zio Thèoden, diventando grande amico di suo cugino Theodred. All'epoca della Guerra dell'anello è il terzo maresciallo del Riddermark. Quando suo cugino cade combattendo ai Guadi dell'Isen contro l'esercito di Saruman, Eomer diventa automaticamente erede al trono di Rohan, ma non è ben visto ad Edoras, perché si rifiuta di eseguire gli ordini di Grima Vermilinguo, consigliere del re e fedele servo di Saruman, che non vuole che l'esercito di Rohan agisca contro le forze dello stregone. Un esempio di ciò è la sua disubbedienza nel lasciare passare una compagnia di Orchi nel territorio di Rohan; Eomer li insegue e li annienta; in questo modo, senza saperlo, impedisce che Pipino e Merry arrivino nelle grinfie di Saruman. Dopo l'arrivo di Gandalf a Edoras e la caduta del velo con cui Grima, ed indirettamente Saruman rendevano Theoden incapace di agire, e la conseguente cacciata del servitore del re, Eomer riacquista presso la corte il suo prestigio, venendo liberato dalla sua prigionia. Guida così l'esercito di Rohan insieme ad Aragorn nella battaglia del fosso di Helm, dove Rohan risulta vittoriosa contro le forze di Saruman. Accompagna poi il re a Gondor, e dopo la morte di suo zio diventa il diciottesimo re di Rohan.
Eomer dopo la guerra può sedere sul suo trono di Edoras, inaugurando la terza linea di regnanti sul trono di Rohan. Regna per ben 65 anni, più a lungo di tutti i predecessori, a eccezione di Aldor il Vecchio. Sposa Lothíriel, la figlia del principe Imrahil di Dol Amroth, da cui avrà un solo figlio, Elfwine. A causa del matrimonio con quest'ultima, parte del sangue elfico dei principi si diffuse nella stirpe reale di Rohan, essendo Lothiriel discendente di Galador il Mezzelfo. Grande amico di Re Elessar, continua ad accompagnarlo in tutte le missioni belliche che il re di Gondor compie lungo i suoi confini più lontani.

Adattamenti
Nel film Il Signore degli Anelli del regista Peter Jackson è interpretato dall'attore Karl Urban. Il personaggio compare nel secondo e terzo film della trilogia.
Nel film non è Erkenbrand, il capitano dell'esercito dato per disperso, che giunge infine a determinare le sorti della battaglia, ma Éomer. Nel romanzo invece questi ha partecipato alla battaglia da dentro le mura. Inoltre, nel film egli viene bandito, mentre nel romanzo viene semplicemente imprigionato.


Eowyn

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« Così Aragorn mirò per la prima volta alla luce del giorno Éowyn, Dama di Rohan, e la trovò bella, bella e fredda, come una mattina di pallida primavera, e non ancora maturata in donna. »
(J.R.R. Tolkien, Le due Torri)


Éowyn è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Nella trasposizione cinematografica dell'opera, curata da Peter Jackson, il personaggio è interpretato da Miranda Otto con la voce italiana di Ilaria Stagni.

Origini
La principessa di Rohan Éowyn è un personaggio del Signore degli Anelli. Nasce nell'anno 2995 della Seconda Era, figlia di Éomund e Théodwyn, la sorella di Théoden di Rohan, ed è sorella di Éomer. Appare nel secondo volume della trilogia (Le due torri), quando Gandalf, Aragorn, Legolas e Gimli giungono alla reggia di Rohan, Edoras. Éowyn viene presentata al lettore dagli occhi di Aragorn.

Vicende successive
Dopo la partenza di Re Théoden, Éowyn rimase in qualità di reggente al trono e si trasferì nella fortezza di Dunclivo. Quando ritornarono i cavalieri e il Re, Éowyn avrebbe voluto partire assieme a loro nella guerra contro Sauron, ma fu lasciata ancora una volta a Dunclivo. Éowyn allora si travestì sotto le spoglie di un cavaliere di nome Dernhelm e, in accordo col maresciallo Efhelm, capo della Éored in cui si trovava, partì anche lei con gli altri. Quando l'esercito di Rohan raggiunse Minas Tirith assediata, il Signore dei Nazgûl piombò su di loro. Nevecrino, il cavallo del Re, impazzì per il terrore e Théoden cadde sotto di lui. Il Re Stregone, sceso dal cielo in groppa a una terribile cavalcatura alata, atterrò sul povero animale. Ma Dernhelm (alias Éowyn) fronteggiò il terribile Nazgûl. Questi all'inizio si sentiva sicuro, protetto dalla profezia secondo cui nessun uomo vivente avrebbe potuto ucciderlo. Ma Éowyn, che invece era una donna, dopo aver decapitato l'orrenda bestia alata che il Signore dei Nazgûl cavalcava, pur ferita dalla mazza del Re Stregone, che le ruppe un braccio, rivelò la propria identità e vibrò il colpo finale nel volto dello spettro, eliminando definitivamente il terribile Re (aiutata in questo arduo compito anche da Merry che lo aveva pugnalato alle spalle). Sia Merry sia Éowyn subirono gli influssi malefici del contatto con il Re Stregone. Éowyn fu condotta immediatamente alle Case di Guarigione, poiché tale era il suo pallore che sulle prime era stata data per morta. Merry invece aveva avuto una breve discussione con Théoden morente, ma nessuno si era curato di lui. Fu perciò costretto a trascinarsi da solo fino a Minas Tirith, dove incontrò l'amico Pipino, che gli salvò la vita facendolo portare alle Case. Là Gandalf e Aragorn diagnosticarono il male, e così Aragorn curò Éowyn, Merry e Faramir, salvandoli dalla morte con i poteri taumaturgici di cui disponeva. Alla fine Éowyn si innamorò di Faramir, e i due andarono a vivere nell'Ithilien dopo la fine della guerra.

« "Devo dunque lasciare il mio popolo, uomo di Gondor?" ella disse.
"E vorresti che la tua gente orgogliosa dica di te: 'Ecco un signore che ha domato una selvaggia fanciulla del Nord! Non vi era dunque una donna della razza dei Númoreani ch'egli potesse scegliere?'".
"Lo vorrei", disse Faramir. E la prese fra le braccia e la baciò sotto il cielo assolato, e non si curò di essere in piedi sulle mura, visibile a molti. E molti infatti li videro, e videro la luce che brillava intorno a loro mentre scendevano dalle mura e si recavano, mano nella mano, nelle Case di Guarigione. »
(J.R.R. Tolkien, Il Ritorno del Re)


La personalità di Éowyn
Il personaggio di Éowyn ha una personalità articolata, forse addirittura la più complessa di tutto il romanzo. Dapprima quello di Éowyn era solo un mero desiderio di gloria per la propria casata: per questo contava di sposare Aragorn e diventare una guerriera. Quando Vermilinguo aveva stregato Théoden con le sue malevoli parole, ne aveva destinate alcune anche alle orecchie di Éowyn, che sperava di rapire. E quelle parole erano servite allo scopo di sminuire ancora di più il valore della Casata di Rohan agli occhi di Éowyn. Quando il re Théoden partì per andare in aiuto di Gondor, Éowyn capì che egli stava probabilmente andando incontro alla morte. Si aggregò nascostamente all'armata e accettò con sé Merry, perché avevano entrambi desiderio di combattere, ed entrambi erano stati messi da parte. Ma in fin dei conti quello di Éowyn era un desiderio di morte: la fanciulla voleva morire ed essere ricordata, poiché credeva che la casa di Eorl fosse ormai giunta alla fine. Quando fu salvata da Aragorn, pian piano si rese conto di poter ancora vivere. Da notare il gesto di Aragorn, che dopo averla curata non la svegliò personalmente, ma la fece chiamare dal fratello, affinché ella non ricordasse per prima cosa il proprio amore impossibile. Un'altra cosa che Éowyn capì dopo il suo duello con il Re Stregone fu che il valore e la grandezza non sono necessariamente associati alla forza: infatti Merry le aveva salvato la vita (tra parentesi, Merry fu nominato cavaliere del Mark proprio per volere di Éowyn). Infine Éowyn trovò la felicità innamorandosi di Faramir, che aveva cercato il suo amore senza desideri di gloria.


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