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Messaggio  ChiArA_25 Ven Giu 29, 2012 3:54 pm

Dea della caccia, della selvaggina e dei boschi e una divinità lunare. Era, per sua espressa richiesta, vergine ma era adorata anche come dea del parto e della fertilità perché si diceva avesse aiutato la madre a partorire il fratello Apollo.

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Figlia di Zeus e Leto (per i Romani Latona) e sorella gemella di Apollo.
Al momento dell'unione il Re degli Dei trasformò Latona e se stesso in quaglie. Era, Regina degli Dei e moglie di Zeus, ordinò a Pitone di perseguire la donna, che non avrebbe potuto partorire su nessuna terra dove avesse brillato il sole. Latona riuscì a partorire sull'isola vagante di Delo, che non era altro che sua sorella Asteria tramutata in isola in quanto aveva rifiutato l'amore di Zeus. La prima a nascere fu Artemide, che aiutò la madre a partorire il fratello Apollo.

La dea, a tre anni, sedutasi sulle ginocchia di Zeus, chiese al padre di rimanere sempre vergine e di avere molti nomi, come suo fratello Apollo; di avere un arco ricurvo forgiato dai Ciclopi e di concederle sessanta Oceanine di nove anni come ancelle e venti ninfe figlie del fiume Amnìso perché si curino dei suoi calzari e dei suoi cani quando non è caccia; di darle tutti i monti e quante città vorrà lui dedicarle, dal momento che la dea abiterà sui monti e raramente andrà in città.
Zeus accontentò la figlia e gli donò inoltre tre città, che avrebbero onorato soltanto lei e la nominò custode delle strade e dei porti.


I principali miti che coinvolgono la dea sono:
  • Atteone
    Un giorno Artemide stava facendo il bagno nuda in una valle sul monte Citerone quando arrivò il principe tebano Atteone, che stava andando a caccia. Si fermò a guardarla e ne fu talmente incantato che, senza accorgersene, calpestò un ramo e per il rumore Artemide si accorse di lui. Restò così disgustata dal suo sguardo fisso sul suo corpo nudo che decise di lanciargli addosso dell'acqua magica e trasformarlo in un cervo: in questo modo i suoi cani, scambiandolo per una preda, lo uccisero sbranandolo[8]. Una versione alternativa della storia narra che Atteone si fosse vantato che la dea si fosse a lui mostrata nuda e per questo la dea lo trasformò in cervo, facendolo divorare per vendetta.

  • Callisto
    Una delle ninfe compagne di Artemide, Callisto, perse la verginità per mano di Zeus, che andò da lei trasformato in Artemide stessa: infuriata, la dea la trasformò in un'orsa. Il figlio di Callisto, Arcade, per poco non uccise la madre durante una battuta di caccia, ma fu fermato da Zeus che li pose entrambi nel cielo sotto forma di costellazioni, l'Orsa maggiore e l'Orsa Minore. Altre versioni riportano invece che Artemide uccise l'orsa con una freccia.

  • Ifigenia in Tauride
    Artemide volle punire Agamennone per aver ucciso un cervo sacro oppure, secondo un'altra versione, per essersi vantato di essere un cacciatore migliore di lei. Quando la flotta greca si stava preparando per salpare verso Troia per portare la guerra, Artemide fece sparire il vento. L'indovino Tiresia disse ad Agamennone che l'unico modo per placare la dea era sacrificare sua figlia Ifigenia. Quando il re era sul punto di farlo, Artemide la portò via dall'altare e la sostituì con un cervo. La fanciulla fu trasportata in Crimea e nominata sacerdotessa del tempio della dea a Tauride, nel quale gli stranieri le venivano offerti come sacrifici umani. In seguito suo fratello Oreste la riportò in Grecia dove, in Laconia, istituì il culto di Artemide Tauridea. Secondo le cronache spartane il legislatore Licurgo sostituì l'usanza del sacrificio umano con la flagellazione.
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