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Messaggio  ChiArA_25 Mar Dic 06, 2011 1:02 am

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LEGGENDE DI DRAGONLANCE


Le Leggende di Dragonlance è la seconda trilogia fantasy ambientata nel mondo di Dragonlance, e scritta nuovamente da Margaret Weis e Tracy Hickman

Il ciclo

Il destino dei gemelli
La guerra dei gemelli
La sfida dei gemelli


Il ciclo, scritto verso la fine degli anni ottanta, racconta le vicende di alcuni personaggi nel mondo fantastico di Krynn. In questa trilogia l'attenzione è puntata su due dei personaggi fondamentali della trilogia precedente, Le Cronache di Dragonlance, i gemelli Raistlin e Caramon Majere.


Il destino dei gemelli

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Il primo libro della trilogia dedicata tutta ai gemelli Majere ci introduce ad un nuovo modo di pensare e di concepire il mondo di Krynn. Fino ad ora, infatti, siamo stati abituati ad una dinamica piuttosto semplice: la Guerra delle Lance ci ha svelato gli ambiziosi progetti della Regina delle Tenebre, che siamo stati abituati a considerare come la nemica per eccellenza. Adesso la situazione è cambiata: i nuovi nemici, infatti, sono i personaggi che siamo abituati a trovarci continuamente sotto gli occhi, cosa che porta ad un continuo altalenare di persone da una parte all'altra della barricata, che rende oscuro e nebuloso il destino di Krynn. Sono passati anni dalla fine della guerra. I nostri eroi si sono sistemati nel modo a loro più congeniale, ma non tutti hanno avuto una vita serena in ricompensa dei servigi svolti. Caramon Majere, Eroe delle Lance, un tempo amato e rispettato da tutti a Solace, vive ora come uno straccione a causa del tradimento del gemello, che lo ha distrutto nello spirito e nel corpo e lo ha spinto a prendersi come sola amante la bottiglia. Dall'altra parte del continente, a Palanthas, Dama Crysania, un ambizioso chierico di Paladine, accarezza il sogno di far recedere dalle tenebre il potente Raistlin Majere, che nel frattempo è diventato Arcimago della Torre. Il destino della giovane ed inesperta sacerdotessa, che a sua insaputa si sta già innamorando dello stregone, si incrocia con quello di Caramon quando ad egli è affidato il compito di scortarla alla Torre dell'Alta Stregoneria di Wayreth, accompagnato dall'immancabile Tasslehoff Burrfoot e dalla riottosa nana dei fossi Bupu. Durante il viaggio però la sorellastra Kitiara manda Lord Soth ad uccidere Dama Crysania per impedire al fratello Raistlin Majere di mettere in pratica il proprio piano. L'attacco però non va a buon fine per l'intervento di Paladine che prende con se l'anima di Dama Crysania impedendone quindi l'uccisione, l'unica persona in grado di riportarla in vita però è il Sommo Sacerdote di Istar. Inconsapevoli di questo fatto Caramon Majere, Tasslehoff Burrfoot e Bupu conducono il corpo di Dama Crysania alla Torre dell'Alta Stregoneria di Wayreth. Qui, i tre vengono finalmente a conoscenza del vero piano di Raistlin: diventare un dio, sfidando la stessa Regina delle Tenebre. Per fare ciò, egli ha progettato di tornare indietro nel tempo fino ai giorni prima del Cataclisma, per incontrare il potente Fistandantilus e carpirne i segreti, in modo da guadagnare il potere necessario per la sua ambiziosa impresa. I maghi della Torre sono pertanto costretti a rimandare indietro nel tempo anche Caramon e Crysania, per far curare quest'ultima dal Sommo Sacerdote di Istar. Ma l'intervento di Tasslehoff nell'incantesimo di Par-Salian per far tornare Caramon e Crysania ai tempi del fulgore di Istar, sconvolge il fluire del tempo, poiché nelle regole dell'incantesimo stesso è sottolineata la proibizione di far viaggiare nel tempo nani, gnomi, kender o draconici, che non sono stati creati dagli dèi e sono pertanto in grado di alterare il futuro. Caramon e Tas si ritrovano dunque a Istar, dove vengono venduti come schiavi e reclutati all'Arena dei Gladiatori, mentre Crysania ha tutto il tempo di ricredersi sul conto del Gran Sacerdote del Tempio di Paladine: sotto la guida di Raistlin, entrato alla corte del Re Prete spacciandosi per il defunto Fistandantilus dopo averlo personalmente ucciso, la fanciulla vedrà progressivamente le brutture della politica che si aggira sotto gli scintillanti paramenti religiosi, e senza volere cadrà sempre più a fondo nella trappola che l'Arcimago le sta tendendo. Raistlin sa benissimo, infatti, che per giungere all'Abisso e sfidare la Regina delle Tenebre dovrà prima varcare il Portale, che può essere aperto soltanto da un mago di infinita malvagità unito a un chierico di infinita bontà, e conta di plagiare Crysania a tal punto da riuscire a coinvolgerla in questa folle impresa, facendole credere di voler distruggere il male rappresentato da Takhisis. Caramon, intanto, si è giovato del duro allenamento da gladiatore per riacquistare le forme massicce di un tempo, ma ancora non ha abbandonato la speranza di poter uccidere Fistandantilus e liberare così il fratello dalla maledizione che grava su di lui fin dalla Prova. Per questo motivo, una notte il guerriero si insinua nel Tempio con l'intenzione di pugnalare l'Oscuro (come viene chiamato Fistandantilus) nel sonno, ma con somma sorpresa scopre che esso è già stato ucciso da Raistlin e, sotto ordine del gemello stesso, torna alle stanze dei gladiatori aspettando il momento propizio per attuare il piano dell'Arcimago. Intanto, il Cataclisma si avvicina. Le piaghe si susseguono a ritmo incessante, ma il Sommo Sacerdote, noncurante, si prepara a fare il discorso con cui inciterà gli dèi a concedergli il potere di prendere il controllo di tutte le razze di Krynn. Tas intanto, venuto a conoscenza del fatto che il suo intervento può cambiare il futuro, si è messo in testa di fermare il Cataclisma e, su consiglio di Raistlin, ruba a Caramon il congegno magico che Par-Salian gli ha dato per poter tornare nel suo tempo. In realtà, Raistlin sa benissimo quanto sia pericolosa la presenza del kender nel passato e cerca solo un modo per eliminarlo, in modo che non possa intralciare i suoi piani. Il giorno del Cataclisma, Caramon si trova costretto a combattere nellArena contro i suoi due migliori amici, Pheragas e Kiiri, per ordine di Raistlin e, dopo averli visti morire, presa finalmente conoscenza della malvagità senza limiti del gemello, si dirige al Tempio con la ferma intenzione di pugnalarlo a morte. Accecato però da un incantesimo di Crysania, manca al suo compito ed il mago ha il tempo di pronunciare l'incantesimo che li porterà tutti e tre avanti nel tempo. Tasslehoff intanto, seguendo le istruzioni di Raistlin, si è nascosto nella sala dove il Gran Sacerdote sta pronunciando il discorso fatale che porterà alla caduta della montagna di fuoco su Istar. Fiducioso nella riuscita del suo progetto, aziona il congegno magico nel modo che Raistlin gli ha spiegato, ma non ottiene che di romperlo in mille pezzi. Affranto e disperato, il piccolo kender non può far altro che rifugiarsi nel laboratorio di Fistandantilus ed assistere, impotente, alle fiamme che cominciano a cadere dal cielo.


La guerra dei gemelli

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L'incantesimo di Raistlin ha funzionato, appena in tempo. I tre compagni sono stati trasportati avanti di un centinaio d'anni, e si sono risvegliati nella fredda e buia Torre di Palanthas, sulla quale grava ancora la maledizione che Raistlin stesso spezzerà di lì a qualche secolo. Stremato dall'incantesimo, incapace di difendersi, Raistlin è costretto a subire un attacco alla sua mente da parte degli spiriti che vegliano sulla Torre, ed a rivivere la lunga lotta che l'ha portato a uccidere Fistandantilus e a prendere il suo posto. Apprendiamo così come l'Oscuro avesse labitudine di prendere con sé ogni anno sette ignari apprendisti, il più abile dei quali sarebbe poi stato imprigionato nel laboratorio del mago mentre questi, servendosi di un ciondolo di ematite donatogli dalla Regina Oscura, lo avrebbe prosciugato della vita per allungare la propria esistenza ed il proprio potere. Raistlin, tornato indietro nel tempo, aveva avuto quindi modo di intrufolarsi fra i sette apprendisti di quell'anno, ed era stato scelto per essere ucciso dal mago. Ma, grazie alla sua straordinaria forza magica, aveva ingaggiato un duello mortale con Fistandantilus: alla fine della terribile lotta fra maghi, uno dei due aveva usato il ciondolo di ematite per prosciugare la vita dell'altro... ma allo spettatore non è concesso sapere chi veramente abbia vinto la battaglia. Riconosciuto il loro padrone Fistandantilus, gli spettri danno a Raistlin ed ai suoi due compagni il permesso di muoversi all'interno della Torre e si proclamano suoi servitori. Ma l'Arcimago comprende presto di aver commesso un grossolano errore di valutazione: egli infatti, a Istar, ha calibrato l'incantesimo in modo che lo trasportasse nella sua Torre di Palanthas per aprire il Portale, non sapendo però che la guerra condotta dal Re Prete contro gli usufruitori di magia aveva causato, come misura precauzionale, lo spostamento del Portale, che solo in un secondo tempo era stato riportato a Palanthas. Grazie all'aiuto di Astinus, pagato da Raistlin con la costruzione di un oggetto magico che gli permetta di vedere cosa accade in ogni parte del mondo senza muoversi dal suo ufficio, l'Arcimago viene a conoscenza del fatto che il Portale è stato spostato a Zhaman, nelle Pianure della Polvere, vicino alla montagna dei nani. Mentre si trova al cospetto di Astinus, però, Raistlin nota un'altra cosa, e cioè che fino a quel momento le sue azioni stanno ricalcando perfettamente quelle compiute da Fistandantilus, che aveva avuto l'idea primaria di andare a sfidare la Regina delle Tenebre aiutato da un chierico di Paladine, Denubis, e da uno schiavo gladiatore, Pheragas. Con crescente orrore, Raistlin si rende conto che il suo intervento non sta riuscendo minimamente a cambiare il passato, e che per quanto si ribelli egli è costretto a seguire le orme di Fistandantilus fino all'inevitabile fine: l'Oscuro, infatti, non era riuscito nel suo intento perché, mentre stava operando a Zhaman l'incantesimo necessario ad aprire il Portale assieme a Denubis, uno gnomo capitato lì per caso aveva attivato un congegno magico che aveva interferito con la magia di Fistandantilus, e provocato l'esplosione della fortezza di Zhaman e la morte di Denubis. L'Oscuro, suo malgrado, non era morto, ma era stato trasportato come puro spirito su un piano dal quale, in futuro, avrebbe trovato il modo di accedere alla Prova di Raistlin e di corromperne fatalmente l'animo. Intanto, Tasslehoff scopre di non essere morto durante il Cataclisma, perché protetto dalla potente magia del laboratorio di Fistandantilus dove si era rifugiato, ma di essere stato catapultato nell'Abisso assieme a tutto il Tempio di Istar, che in un secondo tempo verrà spostato a Neraka. Prigioniero nel regno di Takhisis, Tas conosce Gnimsh, uno gnomo che ha la stranissima capacità di produrre invenzioni funzionanti, e gli propone di riparare il congegno magico per i viaggi nel tempo affinché entrambi possano fuggire dall'Abisso. Raistlin, Caramon e Crysania, nel frattempo, si sono messi in viaggio verso Zhaman, e per tenere sotto controllo il reticente gemello l'Arcimago lo minaccia di non rimandarlo mai più a casa se non obbedirà ai suoi ordini. L'incontro dei tre compagni con una banda di tagliagole costituisce la loro fortuna: ucciso infatti il loro capo, un mezz'orco di nome Piedacciaio, Caramon prende il controllo della banda e comincia a muoversi verso Sud, con quello che un giorno diventerà famoso come l'Esercito di Fistandantilus. Man mano che i tre compagni proseguono, l'esercito si ingrandisce sempre più: gli uomini, stremati dalle carestie, dalle guerre e dalle pestilenze che sono seguite al Cataclisma, si uniscono spontaneamente alla fiumana di guerrieri che va verso Sud, con il miraggio di andare a depredare quella che ritengono la ricca fortezza di Thorbardin. In realtà, anche per i nani la vita è stata inclemente dopo il Cataclisma, e la favoleggiata ricchezza che si troverebbe sotto la montagna non è altro che questo, una favola: in più, sta per scoppiare una guerra fratricida tra i nani delle montagne e i nani delle colline, alla quale si unirà l'Esercito di Fistandantilus parteggiando per questi ultimi. Mentre Caramon dimostra le sue grandi doti di generale, una passione strana sta scoppiando anche in Raistlin per Crysania, ed il potente arcimago tenta disperatamente di soffocarla nelle profondità del suo animo nero. Il chierico di Paladine, intanto, è sempre più fiduciosa nel suo intento di riuscire a riportare alla luce Raistlin, e nella sua ambizione non si accorge di come lui la stia manipolando spudoratamente. Una sera, durante un attacco segreto da parte dei nani di montagna ai danni di Fistandantilus, ricompaiono all'improvviso Tasslehoff e Gnimsh, che sono riusciti a far funzionare il congegno magico per fuggire dall'Abisso, ma il loro tentativo di riunirsi ai compagni è stroncato dai sicari nani, che li catturano e li imprigionano a Thorbardin. Rimessosi in forze dopo l'attacco, Raistlin si rende conto che la presenza di Tas può essere una benedizione, poiché i kender sono in grado di alterare il flusso del tempo, e lo va a liberare dalla sua prigione: ma nel frattempo, avendo riconosciuto in Gnimsh lo gnomo che ha causato la sconfitta di Fistandantilus a Zhaman, lo uccide senza pietà sotto gli occhi di Tasslehoff. Quindi, all'insaputa di tutti, Raistlin imprigiona il piccolo kender nelle viscere della fortezza magica di Zhaman, in modo che non possa nuocere ai suoi piani. Infine, giunge il momento di aprire il Portale. Mentre Raistlin e Crysania si preparano al complesso incantesimo, Caramon è costretto a lottare per salvarsi la vita da un attacco dei nani di montagna: Raistlin, infatti, ha promesso ai Dewar la testa di suo fratello, in cambio del loro aiuto per sgominare Pax Tharkas ed avere via libera verso Zhaman. Sfuggito all'attentato, Caramon corre verso i sotterranei della fortezza dove incontra Tas, ed insieme al piccolo kender si dispone ad affrontare Raistlin. Mentre Crysania è immersa nella concentrazione necessaria ad attuare l'incantesimo, l'Arcimago rivela ai due compagni la sua intenzione, cioè di usarla come scudo per i mille pericoli che potranno incontrare nell'Abisso e poi di abbandonarla a morire, senza neanche il conforto della propria presenza. Disgustati, Caramon e Tasslehoff decidono di usare il congegno per tornare a casa e Raistlin li abbandona al proprio destino. Ma ancora una volta, il suo errore è stato grande. Mentre i due azionano il congegno magico per i viaggi nel tempo, Raistlin sente scricchiolare l'equilibrio necessario ad attuare il suo incantesimo, e con orrore si rende conto che aver ucciso Gnimsh non è servito a nulla poiché lo gnomo ha già riparato il congegno, e che la storia si sta per ripetere come con Fistandantilus. Disperato, mentre Caramon e Tas svaniscono in un lampo di luce, Raistlin lotta allo spasmo per mantenere aperto il Portale quel tanto che basta perché lui e Crysania possano attraversarlo. La fortezza di Zhaman esplode. Le Pianure della Polvere vengono spianate in un solo, rapido colpo. Dei due eserciti di nani che si stavano affontando in una guerra fratricida non è rimasto che il ricordo.


La sfida dei gemelli

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Tasslehoff e Caramon hanno attivato il congegno magico all'ultimo minuto, interferendo con l'incantesimo di Raistlin e provocando la catastrofe di Zhaman, con l'intento di tornare a Solace. Ma qualcosa non ha funzionato. Il luogo dove si ritrovano dopo l'incantesimo è infatti un'orrenda palude puzzolente, priva di vegetazione e di animali, sormontata da un cielo nuvoloso dal quale piovono fulmini a ripetizione. L'acqua che scende dal cielo è velenosa anziché benefica, ed il sole è solo una pallida moneta incapace di riscaldare quel mondo morto. Confusi, i due compagni si convincono di aver sbagliato luogo e tempo, ma accidentalmente si imbattono nelle rovine di quella che un tempo era stata Solace, e che ora non è che un mucchietto di cenere. Nella piazza principale, inoltre, essi scoprono la tomba di Tika, che è datata solo due anni dopo la loro partenza: ai piedi dell'obelisco finemente scolpito, infine, Caramon vede il proprio cadavere, morto dopo aver completato la costruzione della tomba dell'amata moglie. Alla vista della data sulla lapide, i due compagni capiscono di aver leggermente sbagliato il tempo di arrivo, e che quello è il futuro che li aspetta. Ma quando alzano gli occhi verso il cielo, capiscono subito cosa può aver sconvolto il destino del mondo. Nel cupo firmamento notturno, infatti, alle costellazioni degli dèi che tutti gli abitanti di Krynn sono abituati a vedere (il Drago a Cinque Teste, il Guerriero Valoroso e i Piatti della Bilancia) si è aggiunta una quarta costellazione: una clessidra. Raistlin ha vinto la sua battaglia, è diventato un dio... ed ora regna su un mondo morto.
Nel tentativo di capire come questo possa essere accaduto, Caramon e Tas si dirigono verso l'unico posto che può ancora essere popolato: la Torre della Grande Stregoneria di Wayreth. Qui, essi trovano solo Par-Salian, orrendamente torturato da Raistlin, ed Astinus che con tutta calma sta finendo di annotare la fine del mondo. A Raistlin, che dall'alto del suo potere beffardamente li prende in giro, Astinus risponde rivelandogli il suo destino, ovvero che egli non sarà mai in grado di creare ma solo di distruggere, finché, dopo aver risucchiato nella sua bramosia anche la sua stessa essenza, si troverà da solo in un universo spopolato, alla frenetica ma vana ricerca di qualcos'altro da divorare. Caramon e Tas assistono quindi impotenti alla morte di Par-Salian, che però all'ultimo istante rivela loro il modo di cambiare questo futuro: a Raistlin non deve essere permesso di uscire dall'Abisso. Dopo aver rubato ad Astinus il libro in cui egli descrive gli ultimi anni di vita di Krynn, i due azionano quindi il congegno magico. Intanto, nel tempo di partenza dei compagni, Kitiara sta organizzando di attaccare Palanthas con un potente esercito, capitanato da Lord Soth, per offrire una degna accoglienza al fratellastro quando uscirà vittorioso dall'Abisso. Ma, come Crysania, anch'ella sta per essere tradita dai suoi più fedeli alleati: Soth infatti, desiderando appassionatamente che Kitiara diventi la sua compagna per tutta l'eternità, medita di tradirla e di fare in modo che venga uccisa, in modo che lui possa definitivamente prendere possesso della sua anima. Contemporaneamente, Dalamar e Tanis Mezzelfo, accorsi al capezzale del morente Elistan, organizzano la resistenza della città: mentre Tanis si occupa dell'organizzazione dell'esercito di Palanthas, Dalamar cercherà di impedire che Raistlin esca dall'Abisso trascinando con sé la Regina delle Tenebre. È in questo stato di cose che Caramon e Tasslehoff ricompaiono, e assieme a Tanis cercano di raggiungere la Torre di Raistlin usando una delle cittadelle volanti di Kitiara, di cui Tas riesce a prendere il controllo assieme a un nano di fosso, Rounce. Tanis e Caramon giungono quindi nella stanza del Portale, appena in tempo per impedire che Kitiara, venuta a spianare la strada al ritorno del fratello, uccida Dalamar, l'ultimo dei suoi amanti. Colpita da un incantesimo del mago, Kitiara muore fra le braccia di Tanis (tra l'altro, pronunciando le stesse parole che erano state profetizzate nel libro Raistlin - I Fratelli in Armi), che deve cedere il suo cadavere a Lord Soth, venuto a ritirare la sua ricompensa. Nell'Abisso, intanto, è passato moltissimo tempo. Crysania si è indebolita fino alla morte per proteggere Raistlin dalle numerose visioni di cui la Regina Oscura li ha fatti oggetto, ed alla fine giace accecata ai piedi del palo dove ha sognato di essere bruciata come una strega. Raistlin, rendendosi conto che il compito del chierico è finito e che la sua ora è vicina, abbandona Crysania, sordo alle sue singhiozzanti implorazioni di farle compagnia mentre muore. È così che la trova Caramon quando alla fine varca il Portale per uccidere il fratello. Sapendo che Takhisis non può entrare nel mondo dei mortali se prima qualcuno davanti a lei non attraversa il Portale nello stesso senso, Caramon ha intenzione di uccidere Raistlin e poi se stesso per evitare che il gemello porti la Regina Oscura sul suo mondo, dove lei è vulnerabile. Ma quando infine i due fratelli si incontrano, e Caramon rivela a Raistlin la fine che Astinus ha predetto per lui, il mago capisce finalmente l'irrealizzabilità del suo progetto, e dona a Caramon il Bastone di Magius affinché lui torni indietro e chiuda il Portale. Caramon riporta così indietro Crysania e sigilla il gemello nell'Abisso assieme alla Regina Oscura, ma il bagliore di umanità che si è acceso in Raistlin all'ultimo momento fa sì che gli sia concesso, invece dell'eterna tortura che Takhisis gli aveva promesso, un dolce sonno senza sogni. Con la testa poggiata sul braccio di suo fratello come quando erano bambini, sordo alle urla di frustrazione della Regina delle Tenebre privata del suo diletto, Raistlin chiude quindi gli occhi per l'ultima volta. Sucessivamente Tasslehoff e Caramon si recano a Palanthas da Astinus per portagli il libro ricevuto dallo stesso Astinus nel futuro. Alla vista di tale libro il cronista di Krynn rimane esterrefatto e per quel giorno non documenta alcun avvenimento registrando solo che gli era stato portato un libro scritto da lui e che non scriverà mai. A questo punto Caramon fa ritorno a casa a Solace da Tika.
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